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Consulente informatico, sei sicuro che vuoi diventarlo?

Il consulente al lavoro

Facendo il consulente informatico ormai da diversi anni, ho spesso modo di incontrare diverse persone chiave delle aziende che richiedono i miei servizi. Altrettanto spesso mi ritrovo a lavorare con il settore operativo, il ché mi offre la possibilità di avere contatti anche umani con coloro che sono lì a spalare il carbone nelle caldaie per far marciare la propria azienda: i tecnici operativi.

Questo è un variegato sottobosco (spero nessuno si offenda per questa classificazione) che pullula di persone tecnicamente molto preparate, che però non esitano ad esternare la propria insoddisfazione nel sentirsi «compressi» nel proprio ruolo in azienda, una volta che si è raggiunto un buon grado di confidenza.

Il rapporto con i tecnici delle aziende

Il luogo più indicato per «sbottonarsi» un po, è solitamente il bar o il locale del distributore automatico di snack, merendine e quello strano intruglio che alcuni hanno il coraggio di chiamare caffè. La pausa caffè diventa quindi il momento in cui ci si rilassa tutti un po’ e dove è anche consentito uscire dal formalismo di facciata per socializzare raccontando sé stessi.

Emergono così le ansie e le frustrazioni del tecnico aziendale, costretto nel suo ruolo di puro esecutore, dalla creatività soppressa; di generico «uomo dei computer»; di attività routinarie pedanti e noiose, prive cioè di quel minimo sindacale di stimoli emotivi, che sono fondamentali in un settore così peculiare e vasto. Non che in questo mestiere sia richiesto lo spirito di avventura da libro di Salgari, ma capisco che senza un minimo di verve, non c’è gusto.

Così, tra un caffè e un’aranciata, una parola tira l’altra; quando ad un tratto mi sento rivolgere la domanda che non avrei mai voluto sentirmi chiedere dalla persona che ho di fronte: «Per fare il consulente informatico, come te, cosa devo fare?»

Questa è una domanda in realtà piuttosto ricorrente che mi viene quasi sempre posta quando meno me lo aspetto. Lì per lì cerco di non far trasparire il sussulto che mi provoca ogni volta. Poi, dopo qualche secondo, faccio un respiro profondo e cerco di raccontare quello che da fuori solitamente non si vede; armato quindi di buona pazienza, provo a snocciolare pregi, difetti e criticità di questo mestiere.

Chi è il Consulente Informatico

Il consulente, e specialmente quello informatico, solitamente è (o dovrebbe essere) qualcosa di molto simile ad un Business Partner per l’azienda alla quale offre i suoi servizi. Ma questa meta definizione un po’ astratta in realtà è solo quello che i tuoi clienti (le aziende) vorrebbero che tu fossi. Infatti, quando le aziende pensano ad un consulente informatico, solitamente hanno in mente qualcosa che può essere definito come (non necessariamente in quest’ordine):

  • Un tecnico informatico specializzato – Che sa usare i mezzi e le metodologie per risolvere qualsiasi problema informatico.
  • Un architetto di reti e sistemi – che consce l’ingegneria, lo sviluppo e la progettazione di sistemi, nonché i test e le modifiche dei vari software.
  • Un abile programmatore – che sa sviluppare software con i linguaggi più all’avanguardia e lavorare in un team di sviluppo.

Anche se sappiamo bene che, molto più spesso, il consulente viene «assoldato» anche per i seguenti motivi:

  • Costa poco – Sicuramente, meno di un dipendente, inoltre me lo scarico completamente dalle tasse.
  • È Usa-e-Getta – Non appena avrà finito il compito assegnato… gli pagherò (forse) le sue fatture. E tanti saluti.
  • Non è un rompiscatole – Lo posso tenere finché fa il suo lavoro, se ne sta buono buono e non alza la voce.
  • Molto altro, ma non è il caso di discuterne qui.

È chiaro che questa è solo una sintesi estrema di cosa è un consulente informatico; o meglio, una sintesi di ciò che c’è subito sotto lo strato superficiale.

Prima di iniziare

Se proprio vuoi diventare un consulente avrai bisogno di un buon piano: non si può fare un passo così importante senza un buon piano; già che ci sei, ti suggerirei di predisporre anche un «Pano “B”». Che è sempre utile, nel caso qualcosa andasse storto.

Non mi dilungherò molto su questo aspetto, ma un buon piano deve tenere conto almeno di:

  • Cosa so fare e cosa voglio vendere.
  • Potenziale base di clienti iniziali.
  • Verifica delle risorse economiche d’avvio.
  • Come mi propongo sul mercato.

In pratica, devi sapere in anticipo come vuoi veramente proporti sul mercato; lasciare fare al caso non è un buon modo di cominciare.

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Bene; ora che hai fatto il tuo piano dettagliato, direi che puoi procedere con l’apertura della tua Partita IVA, ma prima di mettere in moto e partire a razzo, credo ti sarà utile conoscere qualche informazione in più su ciò che ti aspetta.

Seguimi nel mio ragionamento, così potrai tu stesso farti un’idea più chiara, di quello che ti aspetta.

L’organizzazione delle risorse del consulente informatico

il laptop del consulente

Il problema dell’organizzazione delle risorse è sicuramente un aspetto sul quale il consulente è costantemente costretto a destreggiarsi dando fondo a tutta la sua abilità.

Il Fattore Tempo

Una delle risorse più problematiche da gestire è la Risorsa Tempo. Il tempo è effettivamente uno dei maggiori problemi del consulente. Ha sempre un milione di cose da fare ed è coinvolto in parallelo in più di un progetto.  A volte le 24 ore del giorno sembrano non essere sufficienti per completare la Checklist della giornata.

Ti troverai ben presto al cospetto di «Sua Maestà il Tempo», ossia, di quell’elemento che forse più di ogni altro, ti causerà qualche mal di testa. Dovrai imparare a dominarlo per poterlo sfruttare a tuo vantaggio, o presto sarà lui a dominare te. Tieni sempre presente che nella tua giornata esistono anche altre cose importanti che meritano la tua attenzione, non lasciare che il tuo lavoro si mangi tutto il tuo tempo!

L’organizzazione delle attività del consulente informatico

Organizzare l’enorme mole di attività quotidiane e di medio/lungo termine può nascondere insidie tremende e subdoli trabocchetti. E non mi riferisco solo alle attività per questo o quel progetto del cliente; quelle almeno generano fatturato, quindi ci devi stare.

Ci sono numerose attività «interne» che non puoi evitare, procrastinare o aggirare; le devi affrontare di petto e «rubare» un po di tempo alla tua giornata ed affrontarle di petto.

  • Stabilire le Guidelines della tua azienda, per darti regole certe ed omogenee.
  • Definire il Workflow dei documenti che scriverai, sia per quelli interni (per te stesso) che per i o i clienti.
  • Tracciare la Timeline per tutti i task necessari alla tua azienda, la professionalità passa anche da qui.
  • Disegnare il Template di tutte le tipologie di documenti che pubblicherai, per dire bene «chi sei».
  • Approntare il tuo Sito Web aziendale, per far conoscere la tua azienda ad una vasta platea.

Insomma, il da fare non manca di certo. Inoltre, non dimenticare che dovrai dotarti di un bel po’ di strumenti adeguati per raggiungere qualche risultato efficace.

L’organizzazione dei Clienti

I clienti, sono ciò che ti permetterà di apparecchiare la tavola, pagare le bollette e via dicendo; quindi non dimenticare che saranno si loro a scegliere te in prima battuta, ma alla fine sa sarai anche te a scegliere loro.

Non accettare tutti quelli che possono sembrare buoni Clienti solo perché pensi che ti possono generare fatturato. Ce ne sono alcuni che ti faranno girare a vuoto e perdere un sacco di tempo inutilmente, per poi saldare le tue fatture solo quando lo reputeranno opportuno. Ti suggerisco di tenerti alla larga da questi: «Meglio un buon cliente domani o fra un mese, che 100 discutibili clienti oggi».

Quindi, sceglili ed organizzali con molta cura. Se lavori nella tua città e tutt’al più nella tua provincia, sono sicuro che cercherai di evitare quei clienti che ti faranno scorrazzare su e giù per la penisola; con più che probabili enormi perdite di tempo ed inevitabili costi, che nessuno pagherà mai al posto tuo.

Cerca anche di selezionarli per il tipo di progetto che ti propongono: pensi che valga davvero la pena di invischiarti in un progetto noioso e privo di stimoli, quando non addirittura rischioso, per qualcosa che non ti piace?

La formazione e gli aggiornamenti del consulente informatico

Tenersi costantemente aggiornato sulle ultime novità è in realtà più facile a dirsi che a farsi. Non è certo solo leggendo qualche articolo di qualche rivista o sito web specializzato qua e là, che potrai sbandierare le tue conoscenze e la tua preparazione in uno specifico settore dell’informatica.

Ovviamente per fare questo, avrai bisogno di una solida e vasta formazione che rappresenta le fondamenta su cui poggerà il tuo lavoro. Dovrai essere sempre costantemente aggiornato su tutto ciò che ruota intorno al mondo dell’informatica: dall’ultimo software fino ai più recenti standard ed alle più recenti normative.

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La formazione, per il consulente informatico, è tuttavia qualcosa che è sempre in divenire. Non che non siano utili tutti gli studi fatti fin’ora a scuola o all’università, ma l’informatica è un animale che va sempre di corsa nella sua veloce evoluzione; ti toccherà rincorrerla continuamente e non potrai (quasi) mai dire con certezza di averla agguantata del tutto.

Le certificazioni

Inoltre, sono ormai lontani i tempi in cui era sufficiente «dire» di sapere qualcosa; di questi tempi è necessario avere un certificato da esibire, per poter affermare di essere quantomeno qualificato per questa o quella specifica area dell’informatica.

Quindi, dovrai sceglierti dei corsi da seguire per acquisire una certificazione valida che farà di te un buon consulente informatico qualificato a mettere le mani su questo o quel sistema. Altrimenti rimani il «praticone» di turno buono tutt’al più a fare l’operatore del Help-Desk. E questo non credo sia propriamente quello che vuoi!

Ma non basta; per avere sempre un occhio sul mondo informatico, come questo si evolve ed in quale direzione, è consigliabile seguire quanto più possibile i vari Workshop, Hacklab e seminari su specifici argomenti tecnici. Ce n’è un’infinità, c’è solo l’imbarazzo della scelta.

L’organizzazione dell’Azienda

Organigramma dell'azienda

Già, proprio così: dell’azienda. Perché al di la di tutto, il consulente informatico, è comunque un professionista con una Partita IVA, con tutte le conseguenze del caso; quindi: «è» un’azienda.

Il consulente informatico pensa come una vera azienda

Ovvero: Pensa in grande.

L’organizzazione del lavoro in «azienda» quindi  dovrebbe essere strutturata come una vera e propria azienda di dimensioni medio/piccole, dove però c’è un unico dipendente che fa il lavoro e tutto il resto. Come fare?

Cominciamo col dire che tutto ciò che riguarda espressamente la sfera tecnica, non c’è niente da fare: tutte le attività ricadono sull’unico dipendente a disposizione. Per tutte le altre attività che possono essere demandate… Semplice! lo si fa fare ad altri! Ovviamente sborsando un po di soldi per i servizi che avrai deciso di «portare fuori» dall’azienda.

Marketing e Vendite, Stai sempre all’erta!

È cosa assai nota (direi lapalissiana) che un’azienda campa con l’utile che riesce a fare. Quindi Marketing e Vendite dovranno essere sempre in cima ai tuoi pensieri. Non dirmi che pensavi che in questo mestiere conta solo «fare» le cose che hanno a che fare con i computer.

Per far marciare bene la tua azienda non puoi mai dimenticare che tutto si regge sul fatturato e sui ricavi e che questi arrivano solo se sai essere un attento stratega ed un abile venditore.

Essere un attento stratega, significa sostanzialmente saper investire una parte del tuo tempo (ecco di nuovo il fattore tempo) per curare i prodotti o i servizi che stai offrendo ai tuoi potenziali clienti o a quelli che già hai; in modo che il tuo reparto vendite (che sei sempre te) possa dare il meglio. Personalmente credo che in primis devi fare dell’ottimo marketing di te stesso; subito dopo, iniziare a porti almeno qualche semplice domanda:

  • I prodotti o servizi che offro, incontrano davvero le esigenze dei miei clienti?
  • Come posso migliorare i servizi che offro?
  • Ho fatto tutto il possibile per pubblicizzarli in modo appropriato?
  • Ho tenuto conto della concorrenza? Posso batterla?
  • È stato definito un listino prezzi coerente di tutti i prodotti e servizi?

Ho anche appena detto che devi essere un venditore abile; il ché anche in questo caso si traduce in qualche ulteriore fondamentale domanda che ti dovresti costantemente porre:

  • I miei servizi sono disponibili alle condizioni migliori?
  • Come raggiungo i miei clienti?
  • La mia strategia di vendita è valida?

Un occhio sempre al “Mercato”

Strategie e vendite non sono affatto gli unici elementi di cui avere cura; devi anche tenere l’occhio il mercato e quali sono le sue indicazioni. Quindi c’è bisogno un intuito ben sviluppato per comprendere al volo quale direzione prendere, in funzione di come cambiano le richieste dei Clienti.

Infatti, se è vero che fino a qualche tempo fa i Clienti erano orientati ad avere le infrastrutture in casa (ossia: in-house) cioè i proprietari del bene fisico, da qualche tempo quasi tutto si è spostato nella rete.

Mentre stava avvenendo questo cambiamento, il fiuto del consulente informatico avrebbe dovuto guidarlo verso questa tendenza. Chi non ha intuito per tempo tutto ciò è suo malgrado rimasto al palo, con l’ovvio risultato negativo di esser rimasto nel “vecchio mondo” a guardare le navi partire verso lidi migliori.

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Per farla breve, non potrai permetterti di stare seduto sugli allori. Bisogna stare sempre all’erta per aggiustare continuamente il tiro su qualcosa che assomiglia molto ad un «bersaglio mobile» e che oltre tutto muta continuamente: Il Mercato.

I rischi e gli aspetti legali del consulente informatico

Questo particolare aspetto va preso con le pinze. Basta davvero poco perché un cliente insoddisfatto, o peggio ancora danneggiato, ti possa trascinare nel baratro. Seriamente; non vorrai davvero avviare la tua impresa di consulente informatico senza i suggerimenti di un esperto legale?

Fare questo mestiere, ti pone spesso in strane e pericolose situazioni; ossia, mettere le mani su qualcosa di estremamente più grande di te (e delle tue possibilità economiche).

Tanto per fare un semplice esempio, diciamo che il cliente Tal-dei-Tali ti commissioni l’installazione di un nuovo Server NAS ed il trasferimento di tutti i documenti digitalizzati (contratti, foto, posta elettronica e quant’altro) sul un archivio centralizzato nuovo di zecca di vattelo-a-pesca.com.

Diciamo pure che tu ci stai lavorando, per via di un banale errore dell’ultima versione del software appena installato, tutti i dati vengono irrimediabilmente cancellati. Pur avendo preso tutte le dovute precauzioni del caso, ti sarà imputato un danno nella migliore delle ipotesi, di qualche decina di migliaia di Euro.

Sia chiaro, questa è solo un’ipotesi. Si ma che brivido!

Sono sicuro che saprai fare bene il tuo mestiere senza avventurarti (da praticone) in cose che non sai fare più che bene; ma si sa, Quando il diavolo ci mette lo zampino, qualcosa può andare storto; del resto, La legge di Murphy non mente mai.

« Se qualcosa può andare storto, dato un adeguato periodo di tempo, prima o poi ci andrà. »

Legge di Murphy

Dovrai provvedere quindi a cautelarti in modo adeguato per accidenti del tipo dell’esempio. Solitamente ci si affida ad un bravo professionista legale, esperto di questi accidenti del mestiere, che possa scrivere un inattaccabile documento di «Termini e Condizioni» da far accettare al cliente, prima ancora che i lavori abbiano inizio.

Resta comunque inteso che poi il lavoro spetta a te farlo nel modo più professionale possibile.

Chi si occupa della contabilità e del fisco?

Hai detto che vuoi fare il consulente informatico, ricordi? Quindi non puoi pretendere di sapere tutto! Soprattutto per quanto riguarda l’aspetto fiscale. Ma andiamo per gradi.

Se non hai la benché minima cognizione di cosa sia la contabilità o il fisco, poco male; «Ad ognuno il suo mestiere». Quindi è bene che cominci fin dall’inizio a stare addosso al tuo commercialista di fiducia che nel frattempo avrai già scelto. Sarà una continua rottura di scatole reciproca; lui ad esigere tutta la tua documentazione fiscale, tu a produrla come si deve (fatture, note di credito, note spese, eccetera).

Ma sappi che se non fosse per l’oscura figura del commercialista, ti troveresti costantemente in un mare di guai con il fisco: egli è la tua garanzia che tutto sia fatto nel rispetto delle regole. Quindi, porta un po’ pazienza e soprattutto paga regolarmente le sue parcelle.

Concludendo

Questa non voleva assolutamente essere una dettagliata ed esaustiva Guida del Consulente Informatico, ma come avrai certamente compreso è uno stringato spaccato della classica Vita da Consulente; o almeno, per dei problemi primari di cui deve farsi carico.

Mi rendo conto solo ora che potrei aver calcato un po la mano sulla quantità dei problemi da affrontare e più in generale sulla diversità di questi, oltre che sull’impatto che questi possono causare alla tua vita privata. Non volevo certo spaventarti; volevo solo mettere nella gusta prospettiva cosa davvero significa fare il consulente.

Bene; adesso torniamo al nostro lavoro, che c’è una montagna di cose da portare a termine, prima che faccia sera.

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